giovedì 20 giugno 2013

Ancora recensioni per Gagster:

2 parte

...e che debutto: un gran calderone dove convivono punk inglese, suoni dai Balcani, folk irlandese, echi di feste di strada centramericane, le chitarre aliene di Marc Ribot, tarantelle e tammurriate. Disco di gran carattere questo Gagster, e spiritoso: cosa rara in ambito italiano, e in assoluto.(ROLLINGSTONE MAGAZINE)

..."Gagster" è il banchetto di un carnevale fusion, è l'animazione di una festa senza frontiere in cui è
umanamente impossibile non ballare e non divertirsi. È la musica di una clamorosa sbronza itinerante, una vacanza in carovana al ritmo di un gipsy-punk aperto a ogni destinazione e a ogni suono. Un album di zingarate che ci fa toccare tanto gli angoli rurali dell'est Europa quanto i localacci suburbani in cui giovani britannici spargevano sudore su ska e irish punk-folk, tanto il sudamerica quanto le lande nordiche e il Mediterraneo. I Marlowe bros. fanno casino come se, invece che in quattro, fossero una moltitudine di bandisti apolidi, come se alle falde del Vesuvio – loro patria – si fossero riuniti in jam session i Gogol Bordello, Bregovic, i Pogues, gli Architecture in Helsinki ma anche ospiti inattesi, come gli Arcade Fire. (ROCKIT)

... un lavoro composto da otto brani veloci e allegri, che racchiudono al loro interno influenze che
spaziano dal gypsy-punk al folk di matrice irlandese, passando per sfumature indie-rock e accenni prog, con riferimenti a band come Gogol Bordello e Pogues. (ROCKOL)

...Gagster, già riconosciuto come una delle novità più piacevoli di questo primo mese del 2013. Così la famiglia Marlowe propone la sua musica senza barriere, sfrontata, che mischia i Beirut con gli Strokes, gli Arcade Fire con Belle and Sebastian. (FANPAGE.IT)

continua

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